Il senso di una squadra di calcio ” New Way”

Progetto

 La squadra di calcetto costituita dai giovani utenti che frequentano il centro Diurno ha deciso di darsi il nome : New Way ( nuova strada- per la propria vita- ).

E’ un’attività di riabilitazione psico-sociale che si svolge una volta la settimana, per la durata di due ore, presso un campetto sito in Montepaone lido, nelle vicinanze del Centro Diurno, offerto gratuitamente all’Associazione AMA Calabria, per il periodo che va da aprile a ottobre compreso.
Il progetto riabilitativo di cui sopra ha avuto inizio nell’anno 2005, da allora è stata disputata qualche partita amichevole con gruppi di giovani di paesi vicini, che ha permesso l’assortimento delle due squadre per sorteggio e non per appartenenza a gruppi.
Al momento, l’obiettivo principale “riabilitazione”, considerato fine ultimo, si è arricchito di altri obiettivi: rispetto delle regole, sviluppo della capacità tattica,piacere emotivo di affrontare una partita vera.
E’ proprio nell’attività di una “partita vera” che si mettono a fuoco le competenze e i ruoli via via raggiunti durante gli allenamenti, si cerca di dare il meglio di Sé.
I giovani si sentono un po’ meno pazienti e un po’ più atleti dilettanti!
Lavorare per la riabilitazione in un contesto fuori dal Centro Diurno permette di mantenere la continuità della riabilitazione stessa a diversi livelli , infatti i giovani che hanno già in itinere un inserimento lavorativo presso i loro paesi di appartenenza,continuano a mantenere attraverso l’allenamento di calcetto, un rapporto significativo, con gli altri utenti e con gli operatori, un rapporto comunque all’esterno e dunque sano, ma indispensabile ad una verifica , ad una supervisione, dove il gruppo del Centro Diurno diventa una squadra e l’operatore diventa un allenatore.
Questa esperienza vissuta a piccoli passi ed in costante evoluzione oggi rappresenta un’altra conferma per tutti gli operatori,di quanto le attività riabilitative debbano svolgersi in contesti non sanitari.
Ora però bisogna cogliere e rispondere agli slanci di operatori e utenti o forse calciatori e allenatori  che richiedono maggiori risorse nel percorso di cambiamento per quel diritto di cittadinanza che nella vita reale è soprattutto degli allenatori e ancora molto poco dei calciatori.

Rosa Conca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *